Considerata da molti fan di Total Drama la migliore stagione che comprende il primo gruppo di concorrenti, non sono proprio dello stesso avviso. Non sto dicendo che Il tour la trovo brutta, ma rispetto alle stagioni precedenti c'è stata qualche cosa o finezza che non ho proprio gradito.
Volete sapere perché? Allora restate sintonizzati su questa recensione di A tutto reality - Il tour.
Cosa ho amato di questa stagione? Il fatto che, in confronto alle altre, questa si dimostra molto più varia, grazie all'idea di ambientare le sfide in più nazioni, raggiunte per mezzo di un aereo quasi del tutto diroccato. Pure la scelta di costringere i concorrenti a cantare le canzoni, pena l'eliminazione se si rifiutano, non è che un'ulteriore prova di sangue freddo (e infamia) a cui devono sottoporsi pure a costo di subire drastici intralci nelle sfide. Hanno pure come obbiettivo quello di rievocare la cultura della nazione nella quale si trovano, citando e tributando pure altre canzoni attinenti ad esse (per me, “Dai tosiamola” è un palese riferimento a Back in black degli ACDC).
Cos'è allora che non mi è piaciuto in Il tour? Ragionando come fosse un vero reality e non un cartone, è stato lo squilibrio tra le squadre, che ha visto la Squadra della vittoria perdere il più delle volte le sfide iniziali, metaforicamente parlando come la tristemente famosa Invincibile armata che venne sconfitta al primo conflitto, anche per mano di forzature, mentre la Squadra delle amazzoni sembrava favorita fin dall'inizio, e c'è da dire che alcune vittorie erano solo per merito di Cody e Sierra, visto il clima di tensione e astio tra i restanti suoi membri, Heather, Gwen e Courtney, impediva loro una corretta collaborazione.
Per ultimo, la sotto trama che lega i personaggi Trent, Gwen, Duncan e Courtney appare incasinata, e dal mio punto di vista non molto è stato risolto nella stagione All Stars.
Nonostante ciò, seppur la ritenga inferiore alle sue predecessori, Il tour è una stagione che ho apprezzato.