da Vitriol » 15/06/2013, 18:35
Innanzitutto, quoto Xary.
In seconda istanza, esprimo una mia considerazione.
E' singolare. E' singolare che un fandom come quello di MLP abbia avuto il risalto che ha avuto, soprattutto considerando il target originario.
E' singolare che questo fandom sia seguito e tenuto in considerazione (a detta loro) dai produttori, disegnatori e storyboarder.
Ed è singolare che veniamo comunque citati in alcune "alzate di cappello" durante taluni episodi.
MA.
Mi chiedo...rileviamo soltanto quando c'è da pagare il biglietto per invitare lorsignori artisti e doppiatori alle convention? Veniamo tenuti in alta considerazione finchè compriamo i prodotti e guardiamo lo show mentre quando esprimiamo critiche veniamo tenuti sotto minaccia da parte di quegli stessi autori che vorrebbero "lasciare"? Ci si ricorda dei bronies solo quando c'è da raccogliere fondi per un qualche documentario a caso, tra l'altro poi rivendendo il prodotto finito in DVD (invece che trasmetterlo tramite TV come era stato inizialmente promesso)?
E' singolare.
Si perchè da un lato siamo una campagna pubblicitaria vivente che fa comodo oltre che un fenomeno di costume. Dall'altro siamo un fenomeno a parte, scollato, cui la Hasbro non da ancora il peso che magari Magic The Gatering, D&D o Topolino fanno.
Giusti i discorsi fatti finora, sulle tempistiche, i gap generazionali e i punti di giuntura tra fans e artisti.
Però è anche vera una cosa.
Molti di voi, vedo, dicono che l'artista dovrebbe essere slegato dai fandom e dovrebbe porre in essere le proprie idee.
Giustissimo.
Peccato che i creatori della serie da un pò di tempo a questa parte non stiano più mettendo in scena idee loro ma esigenze commerciali imposte dal padrone Hasbro. Bhè, lo trovo ipocrita. Onestamente.
Perchè a quel punto non sto già più facendo quello che voglio io.
E la Faust che se ne è andata conferma tutto ciò. Evidentemente, anche come da lei stessa ammesso in maniera politicamente più corretta, non era più cosa per lei di fare quel che le veniva imposto. Le idee dovevano essere le sue! Peccato però che il marchio non lo fosse. Ed è qui, proprio qui il crisma dell'artista!
Detto questo, che è un invito a riflettere su quanto sia molto più complessa la realtà artistica del "faccio quello che voglio, chi mi ama mi segua" più in alto prospettato non mi resta che dire ciò: le cose van fatte nel giusto bilanciamento.
Ho scelto di fare una cosa che deve piacere? Bene. La farò a modo mio ma tenendo un orecchio teso alla platea che suggerisce. All'artista il compito di scremare gli spunti buoni setacciandoli dal resto della melma e integrandoli con la propria direzione artistica. A noi fan l'arduo onere di non canniballizzarci e non cannibalizzare lo show con idee assurde che lo facciano degenerare.
Love&Tolerate