Dunque dunque.
Come storyboarding devo dire che la Williams s'è riscattata ammodino, dopo Mare do Well che aveva fatto storcere il naso a molti questo qui mi pare si sia rivelato molto buono riguardo ad architettura narrativa.
L'episodio in sé è totalmente incentrato sulla recita e molto poco su ciò che avviene -fuori- da essa quindi in realtà essa è stata più il
tema che il mezzo che ha avuto l'episodio per mandare il suo messaggio, anche se ovviamente una recita resta comunque un mezzo per narrare qualcosa.
Oggi niente lettera.
La morale stava spalmata all'interno di tutta la puntata, ma pure quella è abbastanza generica: nella lezioncina di storia s'è visto anche come può venir affrontato il problema della tolleranza in contesti molto diversi tra loro, tra cui le differenze "razziali" gli scontri tra ideologie e il tema dell'unità come sinonimo di forza e sopravvivenza.
La cosa più curiosa che m'è venuta in mente dopo la fine della puntata è che lo "sbaglio" non l'hanno fatto tutti, ma solamente le tre leader dei propri popoli.
Le assistenti di ciascuna di esse in realtà mostravano buon senso e umiltà ed alla fine sono coloro che salvano sé stesse e anche i loro capi.
Non so come mai questa decisione, forse perché alla fine del palo è risultato più comodo da narrare ma probabilmente hanno voluto aggiungere che la scintilla dell'amicizia può provenire dal basso, piuttosto che da chi comanda.
Forse le tre leader avevano offuscato il proprio giudizio dalla sete di potere e dal voler dominare ogni centimetro di territorio disponibile (come quando tentano di delineare i confini all'interno della grotta), tanto da non riuscire a vedere che la loro avidità le avrebbe portate alla distruzione.
Invece le umili lacché dei potenti hanno trovato l'amicizia nonostante la situazione disperata, e la magia ha fatto il resto (beh, Twilight Sparkle alla fine è quella che ha salvato un po' la distruzione da sempre).
Che sia stata dunque una lezione di storia dentro la lezione di storia? Che i potenti devono temere loro stessi, e si può fare affidamento solo su chi ci è vicino e non su chi è più forte?
Tra tutto comunque la cosa che sicuramente mi ha colpito di più è stata l'idea degli spiriti dell'inverno.
A parte che sono tra le scene più epiche mai arrivate su MLP, ma pure loro li annovero nella lista delle metafore potenti ma efficaci: la festività è chiamata "Heart's Warming Eve" e lascia intendere che la coesione dell'amicizia è un sentimento dolce e tiepido.
Al contrario l'odio della competizione e dell'avidità, veicolato dalla sete di potere non può che portare freddo e carestia anche in una terra dove il suolo era così fertile per la prosperità di tutti quanti- alla fine Equestria poteva essere una casa perfetta per tutti, ma lo spietato inverno è giunto solo perché tutte volevano imporre loro stesse sulle altre.
Un dubbio mi viene: ma già prima di Celestia e Luna gli unicorni sapevano alternare il giorno e la notte?
E comunque diciamo le cose come stanno: un po' tutte le previsioni sono andate a ramengo.
Pure se posso comprendere la delusione di non aver visto personaggi come le principesse o Discord, bisogna dar credito al fatto che la "storia di Equestria" ha avuto un modo completamente differente di eccellere tra gli episodi senza però farsi strada a gomitate tra le fanart o le speculazioni dei fan.
Hanno fatto vedere i sorci verdi a tutti, altroché
Btw, ho apprezzato veramente l'assenza a qualunque riferimento religioso o al Babbo Natale di turno, sono cose che tendo a non sopportare neanche nei cartoni animati, perciò +20 punti a MLP

Sisì, l'universo di MLP sa reggersi perfettamente sulle sue gambe perché tanto non ha mai avuto la pretesa di essere
inattaccabile.
Ho apprezzato anche io questa totale reinvenzione di una festa che tutti conosciamo, un po' come è stato per la Nightmare Night.
EDIT
Riguardo alla bandiera beh... è lo stesso simbolo che s'era visto all'inizio del Pilot.
Non ho mai controllato tutti gli stendardi in giro per gli episodi, ma se fosse quello lo stemma ufficiale di Equestria allora altro non era che un pretesto per indicare agli spettatori del teatro "and that's how the place where your ass is now is made".
Faccio comunque un applauso alla canzone, che breve e semplice quanto si vuole ma è stata ben fatta e si è aggiudicata di diritto la nomea di Inno di Equestria...
