Auster ha scritto:Devo capire cosa ha portato te e Someponyelse a dare per scontato che io volessi intromettermi negli aspetti più intimi del suo lavoro, quando in realtà l'intervista che hai fatto soddisfava in buona parte le mie aspettative, con tanto di risposta "ma allora potevi chiederlo per tempo", cosa che mi ha fatto un po' rattrappire i maroni.
Ma no, semplicemente, finché chiedi, che ne so, quanto impiegano a doppiare un episodio, non c'è nessun problema (se non il fatto che è una domanda che si può porre a qualsiasi doppiatore di qualsiasi cartoon ed ottenere più o meno la medesima risposta, e perciò... chissene?

).
Se invece scendi in domande più significative riguardo la natura specifica dello show in questione (che non si possono slegare dal fatto che vi è un fandom adulto, per quanto risicato in Italia: del resto è proprio da quel fandom che arrivano le domande) è dura evitare la vena polemica (se non da parte tua che chiedi, da parte di chi poi vien qui a commentare l'intervista).
Esempio di domanda che verrebbe da porre a me (che poi è una sorta di riassunto più esplicito di alcune domande effettivamente già poste), dopo aver letto questo intervista:
-
Eravate al corrente che vi è e vi sarebbe stato un seguito da parte di un target ben differente da quello dei giovanissimi, e se sì in adattamento è stato preso qualche accorgimento per preservare le strizzatine d'occhio a tale pubblico? Una domanda legittima e che associa un lato tecnicissimo a quello del rapporto col fandom. Ma se mi metto nei panni del poveraccio a cui questa domanda viene posta mi viene da rispondere: "Uno, va' al diavolo, io recito le battute che mi dicono di recitare, valle a fare all'adattatore queste domande; due, lo so benissimo come sclerate voi nerd per come vengono adattate ste cose in Italia, anche quando ci facciamo un mazzo così: sono anni che mi prendo più maledizioni di Berlusconi, che volete che vi dica? Che ammetta che si son fatte le cose al solito membro di segugio, così poi mi cristate dietro?".
Un genere di domanda sempre relativamente tecnica ma interessante anche in quanto abbastanza personale, invece, che mi potrebbe saltare in mente di porre è il paragone fra questo lavoro e lavori precedenti svolti dalla stessa doppiatrice. Se, per intenderci, è stato più complicato "calarsi nella parte", "sentire proprio" il personaggio in un cartoon su dei pony colorati che fanno amicizia, piuttosto che in precedenti esperienze con personaggi e tematiche meno infantili.