24 dicembre, la Vigilia di Hearts Warming. I cieli di Ponyville erano totalmente bui: Luna aveva fatto in modo di non far comparire una singola stella, per poter concentrare l' attenzione sui fuochi d' artificio che sarebbero stati sparati quella notte in tutta Equestria, da Canterlot a Appleloosa, perfino nell' Impero dei Cristalli.
Ecco, suonò la mezzanotte e un fuoco partì da una delle guglie dei palazzi di Canterlot, esplodendo e producendo un gigantesco fiore rosso nel cielo. Il segnale di partenza.
All' improvviso centinaia di tizzoni salirono fischianti verso l' alto, esplodendo in altrettante luci, dei più disparati e brillanti colori.
Intanto, un centinaio di metri sopra Ponyville, una singola, piccola nuvola chiara galleggiava nell' aria. Su quella nuvola, una pegaso celeste con la criniera multicolore sedeva, col muso rivolto verso l' alto.
Già, erano i fuochi di Heart's Warming più belli che avesse mai visto. Mise la testa tra gli zoccoli anteriori e affondò il muso nella nuvola. Tese le labbra in una linea sottile tentando di trattenere le lacrime.
Le tornò in mente l' ultimo anno alla scuola di volo, l' ultimo anno in cui festeggiò Heart's Warming con i suoi genitori. Ricordò i fuochi d' artificio di quella notte, osservati dall' alto di Cloudsdale. Erano secondi solo a quelli di quella notte in quanto a spettacolarità, Rainbow Dash dovette ammetterlo. Quella fu l' ultima volta in cui rise insieme ai suoi genitori. Poi, più nulla. Non si presentarono alla sua cerimonia del diploma, non festeggiarono più nessuna festa insieme. Rainbow sapeva dove abitavano, sapeva che erano ancora vivi e che stavano bene, ma non riusciva a capire come mai l' avessero abbandonata così all' improvviso.
Che li avesse delusi?
Che avesse fatto o detto loro qualcosa che li hanno spinti ad allontanarsi da lei?
La pegaso strinse i denti. Se c' era qualcosa che odiava più della sconfitta, era piangere e rimuginare sul passato.
'Come hanno potuto?' Pensò, 'come hanno potuto abbandonarmi così all' improvviso?'
Pestò le zampe sulla superficie della nuvola se si strofinò gli occhi per asciugare le lacrime, che ormai scendevano copiose.
Dash riaprì gli occhi, rivolgendo nuovamente lo sguardo verso il cielo osservando i fuochi che continuavano a scoppiare sopra la sua testa, illuminando la sua figura degli stessi colori della sua criniera.
"Dashieeeeee!"
Rainbow Dash fece scattare la testa in varie direzioni, tentando di capire da dove provenisse la chiamata.
All' improvviso, scorse una sagoma rosa fluttuare alla sua destra che si avvicinava lentamente.
Si sentì mancare un battito nel petto quando identificò la voce e riconobbe Pinkie Pie nella sagoma; notò che aveva una dozzina di palloncini legati alla vita per riuscire a volare.
La pony blu si sentì scottare all' improvviso. Non era la prima volta che sentiva le farfalle allo stomaco: infatti, aveva avuto parecchie cotte ai tempi della scuola per puledri della sue età, ma eventualmente le passavano nel giro di qualche settimana e dimenticava tutto in fretta... Ma con Pinkie era diverso. La sensazione era più forte, più insistente e Rainbow si ritrovava a volte a pensare alla sua amica senza rendersene conto. Tutto ciò la preoccupava non poco.
Si sentì chiamare di nuovo: "Dashie! Hei Dashie!
Pinkie si avvicinò ancora e posò uno zoccolo sulla nuvola, adagiando una alla volta tutte quattro le zampe e si sedette. Guardò la sua amica azzurra sorridente come al solito, che la ricambiava con uno sguardo sorpreso.
"Ah già, è la magia di Twilight. Per questo camino sulle nuvole. Ma..." Cambiò discorso discorso in fretta, "Ti ho cercata per tutta Ponyville, sai? Mi ero preoccupata! Non sapevo dov' eri, poi sono partiti i fuochi e ho visto una nuvoletta e mi sono detta 'quella è Rainbow di sicuro!', e allora ho preso dei palloncini per raggiungerti, ma mi sono ricordata che non potevo camminare sulle nuvole e allora ho chiesto a Twilight!" Concluse la frase prendendo una grande boccata d' aria e rivolse un sorriso ancora più smagliante alla sua amica. Rainbow Dash abbassò ancora lo sguardo, sorridendo debolmente. Pinkie era sempre Pinkie, dopotutto.
"Scusa Pinkie... Stasera non mi sento bene-"
"Bazzecole!" Dash sobbalzò e si voltò vedendo Pinkie con una faccia severa. " ho visto che hai le lacrime agli occhi, sai. Stavi piangendo! Io non permetterò mai ai miei amici, anzi, alla mia migliore amica di piangere, farò di tutto per evitarlo! Per questo devi venire giù da qui e divertirti con gli altri!" La pegaso abbassò lo sguardo per l' ennesima volta, arrossendo. Si ricordò perché Pinkie la faceva sentire così. Lei odiava vedere i pony tristi, avrebbe fatto tutto per vedere sempre tutti allegri.
Il viso duro della rosa si sciolse in un' espressione preoccupata. Portò le zampe attorno al collo di Rainbow Dash e la strinse in un abbraccio, accarezzandole la mascella con la criniera.
"Andiamo Dashie... Sai che odio vederti così. Sei tutta iper-mega triste da quando Twi ha annunciato che sarebbero stati i fuochi migliori del secolo. Cosa ti è preso? Tu non sei mai stata così,"
Rainbow, dal canto suo tese il viso, trattenendo ancora qualche lacrima. Si asciugò gli occhi in fretta e si voltò verso Pinkie, ritrovando il sorriso, seppure un po' tremolante. Disse: " Hai ragione sai? Non so cosa mi sia preso. Io sono Rainbow Dash, la volatrice migliore di Equestria!" Pinkie ridacchiò debolmente e si staccò dall' abbraccio, osservando con allegria la sua amica che si tirava in piedi col petto gonfio di orgoglio. Continuò: "E la migliore volatrice di Equestria non si lascia abbattere così!" Si girò, "Andiamo a quella festa, Pinkie! Ho proprio voglia di divertirmi stasera!" Concluse lei, con rinnovato vigore.
Pinkie emise un' altra risata cristallina, saltando al collo di Rainbow e abbracciandola di nuovo. "Questa è la Rainbow Dash che conosco! Sbrigihiamoci," si staccò, mantenendo il sorriso, "Discord ha sfidato Applejack a una competizione per vedere chi mangia più crostate di mele, e hanno chiesto a me di fare da giudice! Sarà la gara dell' anno!"
"Non vedo l' ora di guardare Discord che prende una batosta da AJ!" Rise Rainbow. Pinkie si slegò un palloncino dalla vita e scese dalla nuvola con una caduta lenta. A metà strada verso il terreno Dash scattò a sua volta, atterrando pochi secondi prima di Pinkie. La rosa allentò tutti i nodi dei palloncini, facendo fluttuare verso il cielo moltissimi palloni colorati, che riflettevano ancora le luci dei fuochi.
Mentre trottavano verso la fattoria degli Apple, Pinkie alzò il muso verso l' alto e aggiunse con una punta di orgoglio: "non per vantarmi Dashie, ma non potevano scegliere giudice migliore. Sai, 'Giudice' è il mio secondo nome."
Rainbow ridacchiò sotto i baffi: "Credevo fosse Diane."
Pinkie arrossì e scoppiarono a ridere entrambe. Si calmarono dopo un po' e continuando a trottare verso Sweet Apple Acres portarono i musi in alto, osservando i fiori di luce che continuavano a scoppiare sopra le loro teste, seppur con meno frequenza rispetto a prima.
"Sono belli sul serio eh?" Sussurrò la blu, non riuscendo a trattenere un sorriso.
"Già", rispose Pinkie, con tono ancora più basso, "Mi ricordano la tua criniera..." Entrambe sentirono le guance infuocarsi a quel commento e girarono gli sguardi in direzioni opposte.
"La mia... Criniera?
"Sì... Mi piace molto tutta così colorata." Fece timidamente la rosa. Rainbow sentì il calore nel suo viso aumentare.
Pinkie girò lo sguardo di fronte a sé e scorse Fluttershy e Rarity in lontananza che le chiamavano agitando gli zoccoli.
Nel giro di pochi secondi un ghigno si aprì sul suo viso e scattò al galoppo lungo la strada sterrata.
"Chi arriva ultima offre il sidro a tuttiiiii~"
Rainbow sorrise a sua volta, aprì le ali e decollò a pochi metri da terra, superando subito l' altra. "Non puoi battere me in una gara di velocità! Sono la migliore!" Pinkie rise di gusto e accelerò, riuscendo a recuperare qualche metro di terreno.
Ovviamente, Rainbow Dash l' avrebbe stracciata. Non avrebbe mai potuto rivaleggiare con lei, ma sentiva che una bella gara avrebbe assolutamente tirato su la sua migliore amica.
Alla fin fine, era vedere gli altri sorridere ciò che la tendeva felice... E avrebbe fatto di tutto per far sorridere la pony a cui teneva di più al mondo.