Il giorno e la notte sono simboli molto vasti, ci puoi vedere dentro tante cose. Anche ogni cultura del mondo ha un suo modo di interpretarli.
Tipo? Sono pronto a scommettere che nelle più sperdute tribù della foresta amazzonica ci sia la stessa idea della notte che rappresenta una minaccia e del giorno che rappresenta la sicurezza. Ma è per un fatto evolutivo, non culturale. Quelli che non avevano paura di andare in giro la notte evidentemente crepavano, e la selezione naturale ha fatto il resto. Ora sto entrando un po' in un ginepraio, ma l'idea resta quella.
Nel fantasy ci sono storie dove gli dei legati al sole consistono nell'idea della Legge, e quelli della notte sono il Caos, tuttavia si vede anche che le divinità dell'Ordine non agiscono sempre secondo l'idea del Bene, e viceversa. Un autore li prende e li usa nella maniera che gli serve, e non tutti danno un connotato morale a queste due cose.
Sono sicuro che nella storia del mondo qualche racconto così si trovi, ma mi stai citando casi isolati.
Ma.
Mi stai dicendo che Celestia è la personificazione della legge? Da come si comporta direi più che sostenere i suoi sudditi e amare le persone a lei vicine sia più importante delle regole. In fondo va ai party a Ponyville, e scherza con le ragazze che hanno distrutto mezzo palazzo a un gala.
Se avevano intenzione di rendere Celestia l'allegoria dell'Ordine mi sa che hanno sbagliato qualcosina. Oppure, cosa che ritengo più plausibile, hanno reso bene il fatto che è semplicemente buona.
Tu mi potresti dire: esilia la sorella sulla luna perché è venuta meno al suo compito. Ma lo ha fatto perché era legale oppure perché ha dovuto scegliere il bene del suo popolo piuttosto che soddisfare un desiderio della sorella? Io penso che le decisioni prese da Celestia in primis siano per un'accurata adesione a certe regole morali (tipiche della cultura umana) che corrispondono al concetto di bene.
In più, se vediamo Celestia e Luna come simboli cosmici, non possono agire al di fuori del loro significato. Se Luna dovesse rappresentare un qualche tipo di "male universale", al termine del primo episodio non si sarebbe mai pentita in nessun caso (se il "male" si pente si distrugge da sè). Io la vedo come un personaggio che ha fatto un grosso errore, ma può comunque fare le sue scelte.
Luna non è che rappresenti il male e punto.
Ti ricito il passaggio che ho scritto sopra:
"E in FiM: Luna si è corrotta perché in un certo senso si fa carico di un concetto che nell'immaginario collettivo è pauroso, la notte. MA Luna non è malvagia, perché quando fa bene il suo lavoro le sue notti sono magiche e fantastiche. Quando rompe l'equilibrio allora diventa Nightmare Moon, nome il cui richiama per ben tre volte la notte (notte, luna ed incubi)."
Ovvero, tutto l'universo notturno in FiM non è semplicemente la sede della malvagità, ma è un mix tra il misterioso fascino della luna e delle stelle (fonti di luce, tra l'altro), rappresentato da Luna, e la parte oscura e tenebrosa come le più profonde paure radicate nelle menti degli uomini, rappresentata da Nightmare Moon: è una paura che diventa realtà. Che il cartone ci insegna a scacciare con altro potere, quello dell'amicizia.
Luna e Nightmare Moon non sono la stessa cosa con un aspetto diverso, anche se può sembrare. Per la precisione Luna è la metà buona, la sorella minore di Celestia che governa insieme a lei. Nightmare Moon è un'esasperazione, una trasformazione che ha cambiato radicalmente un personaggio.
Perché Nightmare Moon è "capitata" a Luna? Perché Luna rappresenta la notte, Celestia il giorno. Concetto semplicissimo, non vedo perché complicarlo ulteriormente.
Ci sono due personaggi che non possono scegliere come agire: Discord e Twilight. Twilight rappresenta il concetto cosmico di "Bene", dunque essa non potrà mai agire in maniera malvagia in nessun caso.
Mmh, e questa?
Nono, mi sa che non mi sono spiegato bene riguardo alla differenza tra un'allegoria (un simbolo) e il suo strumento per metterlo in atto.
In generale: il mestro rappresenta un concetto, quello della giusta ispirazione al bene. L'eroe è quello su cui ruota la trama, ma che segue il maestro (se vuole).
Twilight ha scelta eccome, perché rappresenta un eroe e non un concetto.
Il concetto (del bene) è invece Celestia, perché maestra dell'eroe.
Twilight non agirà in maniera malvagia per il semplice fatto che seguirà le orme di Celestia, perché il loro legame è fortissimo.
Per adesso però le nostre idee sono tutte e due ipotesi: abbiamo visto pochissimo della Principessa, pure meno di altri personaggi come Gilda e Trixie. Questi hanno avuto una puntata intera che ci mostrava i loro difetti e virtù, Celestia no. Avremmo bisogno di una puntata che includa Celestia nella trama e capiremmo meglio il suo vero carattere, magari nella Stagione 2 ce lo danno.
Il discorso di prima sull'eroe: qui è colei che mette in pratica il riflesso di un mentore.
Essì che Celestia si vede poco, perché non è la protagonista, non è l'eroe. E' il concetto al quale esso si appoggia.
Non serve un libro extra di Tolkien per capire che Gandalf rappresenta una luce guida buona, un personaggio incoercibile e fedele al ruolo che rappresenta. Frodo è invece l'eroe, perché invece non è buono per via di un'allegoria, è buono per via di una scelta. Quindi in un certo modo debole e suscettibile, ma alla fine molto forte perché sceglierà la via giusta.
Non necessariamente, nel senso che farei delle scelte molto marcate.
Una prassi comune al giorno d'oggi, specialmente se devi scrivere una storia che deve essere compresa immediatamente, è quello di dare ai personaggi un solo significato "universale". Se assegno ad un personaggio l'idea del coraggio, preferisco dare l'idea della lealtà ad uno diverso. E' un modo immediato per spiegare che tutte le azioni che compie tal personaggio servono a spiegare il suo significato.
Un altro vantaggio è di poter rendere i personaggi flessibili con pochi vincoli. Puoi rendere un personaggio leale ma che si arrabbia facilmente, facendo convivere la virtù con un difetto; non si può invece se devi dargli sia la virtù del coraggio e sia della pazienza. Più significati dai ai personaggi e sei meno libero di dargli un carattere variegato.
Se fossi io a creare Celestia, le farei rappresentare la Giustizia oppure il Bene come concetti, ma non tutti e due. Se la faccio rappresentare solamente la Giustizia, ho la libertà di renderla benevola o vendicativa a seconda dei miei bisogni, e le faccio rispettare il significato in tutti i casi.
Continuo a sostenere che Celestia non sia un "personaggio" in senso stretto, ma qualcosina sopra.
Segue regole e leggi differenti, perché non può venir toccata dalle normali regole di sviluppo di un personaggio.
Il fatto che tu le attribuisca il ruolo di giudice ed osservatore mi spinge a credere maggiormente che non sia una semplice pedina nella scacchiera del mondo, ma una mano (molto) indiretta. Muove le pedine ispirandole, ma non si può fare scacco alla mano che muove il re.
fin'ora ha fatto la guida alle protagoniste perchè lo richiede la storia, tuttavia hanno la libertà di cambiarle ruolo se lo richiede la trama.
Secondo me ha fatto da guida alle protagoniste perché così deve essere. Celestia si riveste di un certo significato, avulso completamente da come possa agire muovendosi nell'universo del cartone.
Però è vero, possono cambiarle di ruolo se lo volessero. Giustappunto calerebbero Celestia da "simbolo" a "giocatore".
Cosa che per te magari è un bene perché infilano nella storia un personaggio che nella prima stagione è molto buono "completandolo", ma per me sarebbe un peggioramento perché non si può completare qualcosa che non ha bisogno di esserlo. Il sole non va "completato" o "psicanalizzato", il sole è il sole.
So che possa sembrare negativo a priori il fatto che io voglia che Celestia rimanga invariata, perché solitamente piace quando un personaggio viene sviluppato e mutato nel corso delle avventure. Solo che non credo debba toccare anche a Celestia tale mutamento, perché è più di un personaggio, è un pilastro morale, una chiave di volta.
E per quanto possa essere bello un ponte il pilastro che lo regge non dovrebbe esser toccato. Magari il ponte resta in piedi, ma perché andarlo a disturbare se prima funzionava? Per metterlo tra i passanti e sperare che cammini assieme a loro?
Questo riferimento, cioè il personaggio che spiega cos'è "giusto", è la protagonista Twilight.
Decisamente no, scusa se sono brusco. Ma in Cutie Mark Chronicles abbiamo visto Twilight Sparkle essere inesperta e incontrollata. Celestia, nonostante vedere un drago perforare il tetto di una torre possa lasciare un po' perplessi, sa già cosa fare.
Essa prenderà in custodia la giovane pony e sarà LEI ad insegnarle cosa è giusto e cosa è sbagliato. Twilight seguirà il consiglio, perché durante il Pilot prenderà la strada giusta, e Celestia gliela ha indicata.
Celestia è solo un personaggio di sfondo che appare pochissimo, ma non compie azioni per spiegare il significato della puntata
Hai presente il padre che insegna al figlioletto a nuotare, tenendolo a galla con le mani? Ad un certo punto, quando lo riterrà opportuno lo lascerà andare, chiedendo "mostrami ciò che hai imparato, fammi vedere quello che riesci a fare".
Friendship is Magic è la storia di quel figlioletto (con il padre che è un personaggio di sfondo).
Anche se Celestia è un personaggio positivo, è priva di un ruolo attivo per metterlo in pratica. Solo Twilight può assolvere alla funzione di simboleggiare il "Bene" perchè vive in prima persona le disavventure che la costringono a scegliere.
Eh, mi sa che c'è una contraddizione qui. Perché per il discorso che ho fatto prima, non puoi simboleggiare un concetto superiore come il bene, se puoi -scegliere- il male.
Twilight è buona, giusta e razionale, ma non perché
rappresenta il bene. Ma perché è un'eroe, che sceglie invece di
seguire il concetto del bene.
Per me invece lo renderebbe un personaggio più completo. Tralasciando sia la trama, e sia il significato, e parlando solo del personaggio: renderebbe profondo il suo legame verso Twilight, perchè è un momento in cui la Maestra ha davvero bisogno della sia Allieva. Per Twilight sarebbe il momento in cui può ripagare completamente Celestia per tutto ciò che lei ha fatto nei suoi confronti, la istruita e la ha educata: ha un debito enorme, e salvarla da quella condizione terribile è uno dei pochi casi in cui potrebbe saldarlo.
Inoltre persino nella caduta Celestia dimostrebbe ancora tutta la sua saggezza: è riuscita ad educare una ragazza saggia e forte, e che alla fine riesce anche a rinsavire la rendendola capace di aiutare anche la sua Maestra. Il successo di Twilight su di leì sarebbe un bellissimo esempio che tutto ciò che le ha insegnato è sempre stato vero.
Sì, ma in un altro contesto avrebbe senso vedere questo cambiamento nella "maestra".
Qui no, perché l'idea che abbiamo di Celestia è di un concetto di bene, conclusione che ho tratto analizzando la simbologia che si porta dietro (sole, luce, calore, ecc...), paragonandola a ciò che l'umanità vede in questi simboli e tirando le somme.
Celestia è buona non perché è stata ben educata, ma perché nel cartone (e intendo proprio per come è stata pensata) rappresenta qualcosa.
Nel momento in cui decidono ci "approfondirla" allora è costretta ad abbandonare questo concetto, a meno che non riescano a fare qualcosa di rocambolesco ed impressionante.
Può accadere eh. Ma io personalmente non riuscirei a mantenere così legati un concetto profondissimo e trascendentale con qualcosa di più "terreno" come lo sviluppo standard di un personaggio. Sarebbe un po' come piantare un albero su una lastra di pietra, è un substrato completamente diverso.
Ma se vogliamo applicare l'idea sopra: rendere malvagia Celestia anche solo per un momento costituisce la separazione. Twilight rappresenta il bene assoluto, perciò non può obbedire a Celestia se questa inizia ad agire in modo sbagliato. Probabilmente l'unicorna faticherebbe a credere che qualcosa non và nella Maestra, ma poi gli si rivolterebbe contro. Questa sarebbe efficacie pari all'imprigionare Celestia da qualche parte.
C'è un discorso anche di definizioni.
Se Celestia diventasse malvagia non sarebbe più un maestro per l'eroe (che è buono per definizione), ma diverrebbe qualcos'altro, un X. Però l'eroe seguirebbe l'insegnamento precedente, prima che il maestro diventasse X: quello "giusto".
Ovvero, il maestro è tale per l'eroe fintanto che riesce ad insegnare il bene all'eroe.
Viceversa, se Twilight diventasse malvagia, non sarebbe più l'eroe, ma l'antieroe.
E questo passaggio invece lo trovo più sensato perché Twilight non è scevra dalla possibilità di fare una scelta sbagliata (sempre perché è l'eroe).
Se Twilight si corrompesse, lei diventerebbe Discordia, identica al suo nemico: la conseguenza è che il "bene" smette di esistere.
Voglio sottolineare nuovamente il fatto che gli Elements, la più potente magia conosciuta, esiste a prescindere da Twilight.
Nella storia che ci hanno raccontato su FiM, Celestia fa uso di tale magia per un opera di bene, cioé evitare che le ripercussioni del capriccio di Nightmare Moon vadano sui suoi sudditi.
1000 anni dopo la ritroviamo ad istruire Twilight, mostrandole la giusta via. Se per esempio Twilight fallisse e si lasciasse corrompere le forze del male sarebbero infinitamente più potenti e quelle del bene infinitamente più deboli. Ma non sconfitte per via del fatto che il bene non esiste più.
Continuo a pensarla non come portatrice di un concetto, ma come eroe soggetto a perturbazioni (cosa che non vuol dire che possa diventare facilmente malvagia. Magari le possibilità che si corrompa sono zero, ma perché continua a seguire gli insegnamenti di Celestia).
Nel caso che Twilight non seguisse i consigli della maestra, è più facile che il rapporto con le amiche venga meno (e perciò impossibilitata di richiamare la magia dell'Armonia), però senza esserne la causa.
Essì, ne sarebbe la causa perché sarebbe lei a decidere di seguire una via sbagliata. Compromettere o meno gli Elements è una cosa che dipende da come si comporta Twilight, ma molto probabilmente si comporterà nella maniera giusta perché la sua maestra è una dea del giorno. Per estensione, un'allegoria del bene.
Il suo Cutiemark è l'elemento dell'Amicizia, è fatta per "farsi gli amici" anche se non sembra: gli serve solo una spinta nella direzione giusta ogni tanto.
Eh, se ne era parlato. Non penso però che il cartone lasci spazio ad interpretazione. Il cutie mark di Twilight Sparkle è la magia, period.
Ho trovato molto interessante la tua visione olistica tra amicizia e magia, ma il susseguirsi degli eventi mi pare dissipare qualunque dubbio.
Twilight Sparkle ha sentito la "scintilla" dell'amicizia accendersi dentro di lei quando ha sentito le sue amiche nelle rovine alla Everfree Forest.
Tale scintilla (esattamente come diceva il libro) ha fatto comparire il sesto elemento, la Magia (ed ecco apparire il diadema con lo stesso simbolo).
La magia è Twilight Sparkle, l'amicizia è ciò che la tiene legata agli Elements (e li lega tra loro).
Twilight Sparkle è il sesto elemento, ma non ha senso insieme agli altri cinque senza l'amicizia che li unisce.
Ovvero: Twilight Sparkle può essere Magia quanto vuole, ma se (esempio) detesta le sue amiche, l'elemento che è in lei (o è lei) è inutilizzabile.
C'è la magia ma manca l'amicizia, quindi non funzionerebbe nulla in quel caso, ma son due cose diverse.
Perdonatemi eventuali errori di sintassi, ma sto per crollare.

E abbi pazienza pure sul polpettone, ma ciò che secondo me rappresenta Celestia è qualcosa che mi è da subito rimasto nel cuore perché mi ha colpito ciò che secondo me lei rappresenta, in una metafora così semplice ma così efficace.